Cuma è stata una delle più antiche colonie greche in Italia, risalente al 730 a.C. ed abbandonata nel 1207 quando venne distrutta dalle armate napoletane.
L’area attualmente visitabile è costituita dall’acropoli, che racchiude l’Antro della Sibilla alle pendici della collina, poi salendo sulla rocca la Torre Bizantina con il Belvedere, la Terrazza Inferiore, tradizionalmente denominata Tempio di Apollo, e la Terrazza Superiore sulla sommità del Monte di Cuma, denominata Tempio di Giove.
L’area della città bassa allo stato attuale è interessata da lavori di valorizzazione ed è visitabile solo in via straordinaria in occasione di eventi o manifestazioni culturali. I monumenti della città bassa sono il Foro, le Terme del Foro, la Crypta Romana, l’Abitato, la Porta Mediana, la Necropoli Monumentale.
L’antica città di Cuma era divisa in due zone, ossia la parte dell’acropoli e quella in pianura, lungo la linea di costa. Tra i ritrovamenti più importanti del sito abbiamo Il Tempio di Apollo, edificato durante l’età greca o l’inizio della dominazione sannitica.
Il Tempio di Giove si trova sulla sommità dell’acropoli e fu scavato tra il 1924 ed il 1932: oggi ne restano solo pochi resti ed è in parte crollato nella sua parte occidentale; costruito nel corso del VI secolo a.C., si notano i blocchi in tufo delle fondamenta, mentre durante il periodo augusteo il tempio fu ridotto solo alla parte centrale della base; anch’esso tra il V ed il VI secolo fu convertito in basilica cristiana, con il presbiterio installato all’interno della cella, alle sue spalle il fonte battesimale, rivestito in marmo, ancora oggi ben visibile e costituito da tre scalini per la completa immersione del fedele e tombe nel pavimento.
Antro della Sibilla
L’Antro della Sibilla è forse il monumento più famoso del Parco Archeologico di Cuma. La galleria offre la corrispondenza di alcuni elementi con i versi che alludono a un luogo misterioso e oscuro con “cento porte” dalle quali il vento faceva turbinare le foglie su cui la Sibilla scriveva i responsi. E’ dotata infatti di numerose aperture laterali da cui entra la luce, che l’archeologo volle associare alle “cento bocche”. Inoltre, la camera terminale presenta tre piccoli vani che ben si prestano all’interpretazione di stanze oracolari.
Torre Bizantina
La Torre Bizantina è uno dei bastioni della porta monumentale dell’acropoli, così denominata perché l’aspetto che ha attualmente è frutto di una ristrutturazione del periodo bizantino, quando l’acropoli diventa castrum, in funzione della guerra Greco-Gotica (535-553 d.C.), che nelle sue ultime fasi si ambienta proprio a Cuma.
Terrazza inferiore
La Terrazza inferiore, detta del Tempio di Apollo, ospita una serie di edifici sacri che costituivano un grande santuario dotato di un tempio principale e, tra gli altri, della cosiddetta cisterna greca e alcune piccole vasche, forse funzionali all’utilizzo dell’acqua per il rituale. L’attribuzione ad Apollo si deve al ritrovamento nell’area di un altare dedicato a questo dio, anche se le recenti ricerche inducono a rivedere le identificazioni sinora proposte.
Terrazza superiore
Il Tempio Maggiore, è stato un tempo attribuito a Giove ed oggi, alla luce di recenti indagini, attribuito ad Apollo. Questa ultima attribuzione dà credito al racconto del mito di Dedalo tramandato da Virgilio, nel quale si narra che al termine del volo da Creta in Occidente abbia fondato nel punto più alto della città di Cuma un tempio dedicato ad Apollo, consacrando le ali di cera che lo avevano condotto in salvo e cesellando sulle porte di bronzo del tempio il racconto della sua storia.
Foro
Il Foro è la piazza della città, luogo della vita pubblica per eccellenza, dove avvenivano le principali attività politiche e commerciali. Probabilmente il Foro si impiantò in età romana nello stesso luogo dell’agorà, la piazza di età greca che aveva la stessa funzione pubblica e sociale, ma non era strutturata con una forma ben definita e delimitata come in età romana, bensì era costituita da uno spazio aperto dove sorgevano monumenti pubblici e sacri e dove avvenivano assemblee e altre attività economiche e sociali. Inoltre, saggi di approfondimento in quest’area hanno restituito abitazioni risalenti alle più antiche fasi della città greca: da ciò si deduce quindi che l’area fino al VI secolo a.C. era una zona residenziale, mentre in seguito ha assunto una funzione sacra e pubblica, che ha mantenuto fino a tutta l’età romana.
Terme del Foro
Le Terme del Foro sono edificate nella seconda metà del I sec. d.C. immediatamente a nord della piazza del Foro. La centralità della posizione fa supporre un uso pubblico, sebbene le dimensioni siano abbastanza contenute rispetto agli impianti termali di Baia e del Lago d’Averno.
Crypta Romana
La Crypta Romana è una galleria scavata interamente nel tufo che attraversa la collina dell’acropoli e collega il Foro della città antica con il mare. Viene realizzata ad opera di Agrippa, generale di Ottaviano Augusto durante la guerra civile (44-31 a.C.) a scopo difensivo; fa parte infatti di un sistema di gallerie che dal litorale cumano conducevano fino al porto di Augusto (Portus Iulius) nel bacino del Lucrino.