Zungri è un villaggio rupestre che si trova vicino Tropea, in Calabria. Il villaggio rupestre è costituito da circa 100 case–grotta scavate nella roccia, di varie dimensioni e forme, alcune monocellulari, altre bicellulari, altre ancora a due piani. L’insediamento, unico nel suo genere in Calabria, occupa una superficie di circa 3000 mq.
Secondo gli studiosi rappresenta un embrionale ma efficace esempio di urbanesimo rupestre: i moduli abitativi sono collegati attraverso raccordi interni che tracciano, con gradinate scavate nella roccia, il sistema di viabilità, mentre l’acqua delle tre sorgenti collocate nella parte bassa dell’insediamento, veniva raccolta e canalizzata in cisterne, pozzetti e vasche tra loro comunicanti e destinate a diversi usi idrici.
Non si sprecava neanche l’acqua piovana, come dimostra il sistema per la canalizzazione e la raccolta delle acque pluviali. Le grotte, di forma circolare o quadrate, hanno una copertura a volta o a cupola con un foro al centro per consentire l’aerazione; altre invece sono dotate di finestre circolari o rettangolari che si affacciano sul sistema viario o si aprono sull’incantevole panorama della valle. All’interno sono visibili incassi nelle pareti, utilizzati sia per la sistemazione dei letti che come alloggio dei suppellettili.
Alle grotte–casa, abitate fino a tempi recenti (sono state utilizzate anche durante il conflitto mondiale come riparo dai bombardamenti), si alternano grotte adibite a usi diversi: cantine, ricoveri per gli animali, laboratori di trasformazione agricola, silos per la conservazione dei cereali, vasche di lavorazione e forni.
Un tesoro prezioso che dimostra come l’uomo abbia utilizzato l’ingegno per adattarsi a una natura spesso impervia, senza stravolgerla.