Le rovine della città romana di Carsulae si trovano a breve distanza da Terni e dalla cittadina di San Gemini, in Umbria.
La città nacque lungo la via Flaminia ed in funzione di essa, come centro di aggregazione delle popolazioni preromane residenti sulle colline e nelle campagne vicine: il territorio infatti fu frequentato in modo assai intenso già dalla media età del bronzo. L’apertura della via Flaminia, tracciata fra il 220 e il 219 a.C., rappresentò un momento di grande sviluppo per le popolazioni limitrofe, che la presero come punto di riferimento per la trasformazione e l’evoluzione del loro modo di vita. I traffici che si svolgevano lungo l’arteria furono di stimolo al trasferimento delle popolazioni verso le zone da essa attraversate; ed
è con ogni probabilità in questa fase che sorse il centro di Carsulae.
Gli scavi nel parco archeologico, susseguiti in modo disordinato a partire dal XVI secolo, hanno riportato in luce una grande quantità di monumenti e di strutture edilizie, oltre ad una serie di iscrizioni, dalle quali si ricava l’immagine di un municipio ricco e politicamente attivo, i cui abitanti erano retti da magistrature importanti e si riunivano in associazioni di categoria.
La decadenza di Carsulae e il suo abbandono furono d’altro canto in diretto rapporto con la perdita di importanza del ramo occidentale della Flaminia a favore di quello orientale. Questo comportò il declino della città che dopo tentativi di conquista di popolazioni barbariche venne distrutta da un evento sismico e definitivamente abbandonata in età medievale.